Sanremo, è la volta dei complottisti
Terzo atto. Il centro di recupero a direzione sanitaria Ama inizia a dare segni di squilibrio. Non in puntata che è una strazio, ma nel backstage si parla di bestemmie, risse. Tornano in gara anche complottismo e no vax. Che sogno! Per un momento siamo di nuovo in pieno lockdown. Ed in effetti in quarantena ci siamo.
Le smentite si rincorrono veloci ma poi, a sipario abbassato, la foto definitiva: all’Ariston sono arrivati i cani antidroga. Solo che forse avrebbero dovuti inviarli nelle nostre case in cui siamo chiusi a tripla mandata nella speranza che Giovanna, al terzo giorno di profilo solista, prenda dai capelli qualcuna. Questo è il catfight che vogliamo!
Per il resto, in tema di allucinogeni, siamo già cosi strafatti di festival che ci piace la canzone dei Cugini di Campagna. Non lasciarci soli, Amedeo, siamo fuori controllo. Altro che Grignani e Oxa.
Comunque vada, la rivelazione di Sanremo23, non è certo l’Instagram da record del presentatore (più di 1 milione di followers in 48 ore), ma Oxarte, la società segreta che gestisce carriera e social dell’artista. Roba da far impallidire WikiLeaks. Ed in effetti scopriamo che tra i sostenitori della cantante, oltre a Svizzera, Malta, Serbia, Stati Uniti, Francia, «Italia (che ha votato)», Albania – e ovviamente noi – ci sono i «Sostenitori di Assange». Il mistero s’infittisce: grazie di esistere, Anna.
Se puoi scopri pure come mai tutte e tutti restino in silenzio innanzi alla ferocia dei monologhi. Un contrappasso imposto alle ragazze (non attrici, non scrittrici, non autrici) invitate sul palco, spacciato per opportunità. Ieri è stato il turno della campionessa di volley Paola Egonu della quale, dopo ore di presenza al nostro Superbowl, conosciamo in più solo l’altezza. Il resto è stato tortura. Calata, a 24 anni, tra le fiere del Colosseo a rassicurare i connazionali del suo amor di patria.
Il mondo va al contrario, come la classifica. Del resto nel Sanremo del disagio, i disadattati veri siamo noi che lo guardiamo.
Carla Monteforte è una socialite professionista e make-up addicted, prestata occasionalmente al giornalismo. Se non è a Cosenza, Roma o Madrid, provate al bar